«L’emergenza idrica nella città di Foggia è stata e continua ad essere semplicemente scandalosa. Lo è stata e lo è perché i cittadini sono stati destinatari di comunicazioni dal contenuto non veritiero rispetto ai tempi di risoluzione di un problema che ormai da più di una settimana sta creando profondi disagi. Lo è stata e lo è perché ancora oggi non siamo in grado di capire realmente se i lavori di riparazione della conduttura siano stati realizzati in modo serio, giacché la situazione è tornata alla normalità per non più di 24 ore, contrariamente a quello che era stato dichiarato.

Nei momenti più concitati e difficili, mentre parlamentari, assessori e consiglieri regionali evidentemente avevano altre cose a cui pensare, ho personalmente segnalato al presidente della Regione Michele Emiliano ciò che stava avvenendo, illustrandone e denunciandone la straordinaria ed indecorosa gravità.

I Foggiani sono stati letteralmente abbandonati a se stessi. Privati di informazioni e notizie precise, ogni giorno illusi che l’emergenza sarebbe stata sul punto di rientrare, salvo poi scoprire sistematicamente il contrario. Tra l’altro con un report sui lavori da realizzare che definire confuso sarebbe un eufemismo.

Oggi l’Acquedotto Pugliese ha fatto sapere che per terminare gli interventi di riparazione della conduttura serviranno ancora 48 ore, a cui se ne dovranno aggiungere poi altre 12 affinché anche i piani più alti degli stabili sprovvisti di autoclave possano tornare alla normalità.

Non so se all’Aquedotto Pugliese tutto questo sia considerato nella norma. Io non penso lo sia. E di sicuro non lo è per un Comune capoluogo di circa 150mila abitanti, lasciato per oltre una settimana senza acqua e trattato – ma sarebbe più corretto dire maltrattato – come una specie di “periferia dell’impero”. Le immagini delle file di cittadini alle autobotti per riempire taniche di acqua non sono degne di una città come Foggia.

Tutto questo non può essere derubricato in alcun modo ad una specie di “incidente di percorso”. La Magistratura svolgerà il proprio compito sul fronte dell’eventuale origine dolosa della rottura della conduttura. Ma, parallelamente, va ricostruito con puntualità cosa è successo rispetto ai lavori e vanno accertate e punite severamente le eventuali responsabilità in capo ad AqP.

E questo è un compito che spetta esclusivamente alla Regione Puglia. Al presidente Emiliano chiedo dunque ufficialmente di occuparsi in prima persona della vicenda, dal momento che i rappresentanti del territorio in Regione, di maggioranza e di minoranza, se ne sono altamente infischiati finora. Come hanno fatto d’altro canto i parlamentari di Capitanata, per i quali probabilmente il dramma di un’intera città non meritava neppure un briciolo di attenzione.

Foggia ha il diritto di conoscere la verità.

Una situazione di una tale gravità, che non ha precedenti nel passato, non può chiudersi con una pacca sulla spalla.

Ai Foggiani si spieghi, finalmente con chiarezza, quali sono state le cause di una così prolungata emergenza. E chi ha commesso degli errori, nella gestione tecnica come nella comunicazione alla comunità, ne paghi le conseguenze.

Mi aspetto che il Governatore apra un’indagine interna ad AqP, approfondendo la questione e prendendo tutti i provvedimenti del caso. E che lo faccia subito. Questa volta, posso assicurarlo, Foggia non si farà calpestare come l’ultima ruota del carro della Puglia».